Una leggenda che ha radici antiche

La storia della Llorona è una leggenda che ha radici antiche, siamo nel 1500, ad Tenochtitlan, una città Atzeca. Durante la notte la Dea Cihuacoatl scendeva tra il popolo prendendo la forma di una bellissima donna.

Una volta arrivata tra le strade della città la Dea piangeva e urlava disperata chiedendosi dove avrebbe portato i suoi figli visto che si stava avvicinando la distruzione. Infatti di li a poco sarebbe arrivata la conquista del Messico da parte dell’esercito spagnolo.

Nel 1505 venne alla luce a Coatzacoalcos una bambina, Malinche, nata da origini nobili con la conquista spagnola venne venduta come schiava e il conquistatore Cortèz decise di “assumerla” come traduttrice in quanto la ragazza conosceva sia l’Atzeco che il Castigliano.

Cortèz ribattezzò Malinche con il nome di Marina, la ragazza interpretò anche l’incontro con il capo Atzeco Montezuma, incontro che serviva per stringere un’alleanza tra i due uomini ma che finì in un massacro per gli atzechi.

Nel frattempo Marina divenne più che una semplice “traduttrice” per Cortèz e diede al conquistatore due figli maschi ed una figlia femmina. A quel punto il re di Spagna si sentì minacciato da questa relazione e mandò una bellissima donna spagnola in Messico per sedurre Cortèz che cedette e disse a Marina di voler tornare in Spagna con i suoi due figli.

Marina si rese conto del suo ruolo nel piano del compagno e di aver fatto sterminare il suo popolo, così chiese aiuto agli antichi dei che le risposero in sogno dicendole che se l’avesse lasciato andare con i suoi figli uno di loro due un giorno sarebbe tornato per distruggere e sterminare tutta la sua gente.

A quel punto Marina aspettò la notte prima della partenza di Cortèz per fuggire portando via con lei anche i bambini, ma i soldati iniziarono a cercarla e la trovarono in riva ad un lago, Marina aveva in mano un coltello e prima che i soldati riuscissero ad avvicinarsi pugnalò al cuore i suoi figli, urlando disperata.

Marina venne così catturata ed imprigionata, morendo da prigioniera nel 1530. Da allora nei pressi del lago in cui uccise i suoi figli si possono sentire ancora i suoi pianti e le sue urla disperate, specialmente nelle notti buie e senza luna.

Da questa storia nasce la leggenda della Llorona, Llorona infatti significa “donna piangente” e proprio da questa storia la Llorona è diventata famosa nell’immaginario popolare, al punto tale che è temuta, ma al tempo stesso viene invocata per tutte quelle richieste a cui i santi conosciuti si rifiuterebbero di intercedere.

La Llorona oggi

Nelle versioni più recenti la Llorona è un’indigena messicana, innamoratasi di un nobile spagnolo ebbero insieme due figli, anche se lui non riconobbe mai la donna come la sua sposa.

Ad un certo punto l’uomo decise di tornare in Spagna per unirsi in matrimonio con la donna scelta dai suoi genitori e facente parte del suo stesso rango nobiliare, salutò così l’indigena, che prese malissimo la sua partenza tanto da uccidere i suoi figli annegandoli in un fiume per poi morire di dolore.

Nell’immaginario collettivo la Llorona è la rappresentazione della materintà distrutta, del trauma legato alle perdite e dell’alienamento e dalla sottrazione della propria liberta e del proprio culto da parte dei colonizzatori.

Nelle rappresentazioni il suo volto è coperto e sta ad indicare la fine di un popolo e la perdita delle radici, si dice che vaghi per le strade della città urlando i suoi lamenti.

Cinematografia

Nel mondo del cinema la Llorona appare in molte pellicole:


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